Secondo le stime della Commissione, il mercato unico digitale può generare una crescita di 415 miliardi di euro e centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.
L’orizzonte temporale entro il quale ultimare il piano è fissato entro la fine del 2016.
La strategia dell’istituzione europea si basa su 16 azioni chiave che possono essere raggruppate in tre macro settori:
- Migliorare l’accesso dei consumatori e delle imprese ai beni e servizi digitali in tutta Europa
- Creare un contesto favorevole allo sviluppo delle reti e dei servizi digitali
- Creare un’economia e una società digitali europee con potenzialità di crescita
Per quanto riguarda la prima linea strategica, l’azione più significativa intende armonizzare il commercio elettronico.
Nel 2014 solo il 15% dei consumatori ha fatto acquisti online da un paese dell’UE diverso dal proprio. Per gli acquisti nel proprio paese la percentuale sale al 44%. Avere quindi più opportunità di scelta tra la gamma di beni e servizi offerta dall’UE porterebbe i consumatori a risparmiare 11,7 miliardi di euro l’anno.
Sul fronte aziende, solo il 7% delle PMI europee vende oltre frontiera poiché l’operazione comporta importanti costi supplementari. Se tutti gli Stati membri dell’UE applicassero al commercio elettronico le stesse regole, il 57% delle imprese intensificherebbe l’attività di vendita online rivolta ad altri paesi dell’UE.
La seconda linea di intervento si attua principalmente su due fronti: nuove norme europee di protezione dei dati e un più facile accesso alla banda larga veloce.
Ultimo fornire competenze digitali, visto che nei prossimi anni il 90% dei posti di lavoro le richiederà.